sabato 8 settembre 2012

Caro Preston, il mio fiorista non accetta i miei suggerimenti

Veramente pensavo di dedicare il prossimo post a un altro soggetto ma sono appena incappata (a dire il vero mi succede piuttosto regolarmente) in un post di Preston Bailey dove non ho potuto fare a meno di lasciare un mio commento.
E' in merito ad un aspetto per me importante di questo lavoro per cui mi fa piacere condividere con voi queste riflessioni.
Preston si pone questa domanda:
e' corretto che un wedding planner dica a un fiorista cosa deve fare? o in questo modo si limita la creativita' del fornitore e non ci si fida delle sue capacita'?



Io penso che il wedding planner sia il solo ad avere una chiara e completa visione del progetto che si sta andando a realizzare. Il wp deve definire in accordo con il cliente il mood e il concept creativo dell'evento, e dopo di che' guidare e coordinare i fornitori all'interno di quella vision. Questo e' a mio avviso l'unico modo per portare a casa il risultato.
Il wp DEVE trasferire un brief piuttosto dettagliato al fornitore (fiorista, catering, allestitore o chicchesia) e io non credo che questo brief limiti in qualche modo la creativita' del fornitore, bensi' si mette il fornitore nella condizione di esprimersi al meglio. Essere creativi non significa avere l'idea bellissima, ma trovare la migliore fra quelle potenzialmente giuste. E' anche piu' semplice e meno time consuming per lo stesso fornitore.
Ho lavorato 7 anni in pubblicita' e faccio tesoro di quello che ho imparato. Il cliente passa SEMPRE un brief dettagliato all'agenzia e l'agenzia esercita la sua creativita' all'interno di quel territorio. Tanto meglio viene definito il territorio tanto piu' "giusta" potra' essere l'idea. L'agenzia passa SEMPRE un brief dettagliato alla casa di produzione/fotografo etc e all'interno di quel brief il fornitore deve lavorare per proporre una sua personale interpretazione.

Source: heygorg.com via Monica on Pinterest


E un'altra riflessione che voglio condividere con voi e' questa:
Ci sono sul mercato dei professionisti bravissimi nel loro campo a cui ho visto realizzare cose fantastiche, ma con cui non mi piace lavorare. Perche' vi chiederete voi? Perche' talvolta questi professionisti sono talmente sicuri delle loro capacita' da non voler mettere in discussione il loro lavoro (nel senso letterale del termine, non vogliono discuterne, vogliono solo "creare") e non voler essere in alcun modo guidati. Chi mi conosce e mi segue sa che i miei progetti sono spesso articolati, e che ho bisogno di fornitori collaborativi, pronti all'ascolto, a recepire i miei input, per poter ottenere quella visione di insieme che e' stata concordata con il cliente in sede progettuale.
E io vi giuro non credo di tarpare le ali alla loro creativita' anzi, spesso mi stupiscono con idee fantastiche che sono pero' perfettamenti rispondenti al mio brief. E a quanto mi dicono (!!) a loro piace lavorare con me. Ovvio bisogna fare moooolta attenzione alle "invasioni di campo", come dico sempre, ognuno deve fare bene il suo mestiere. Solo cosi' la squadra funziona.

E' chiaro il discorso cade se non avete chiara la visione del risultato finale, se non avete un obiettivo preciso. Se state cercando semplicemente di mettere insieme i pezzi allora potete anche affidarvi alle "primedonne" (che a volte anzi spesso sono uomini ;-) e che decidano tutto loro. Ma in questo caso il vostro progetto non e' un vero progetto e voi non siete dei veri wedding planner (ops! troppo cattiva?? ;-)).


1 commento:

  1. Ciao sono pienamnete d' acoordo!! A mo anch'io il mondo wedding e realizzo bomboniere fatte a mano in base ai desideri degli sposi ,visita il mio blog, anche per uno scambio d'idee,io mi unisco al tuo, lo trovo davero interessante!
    Titti, with hand, with love

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